Un viaggio nella biodiversità della Val Chisone, alla riscoperta delle tradizioni e di una connessione più profonda con la natura.
Articolo di Daria Piccotti di Narravolando
Le valli di Perosa Argentina, nel cuore della Val Chisone, non offrono solo panorami mozzafiato e sentieri per gli amanti del trekking, custodiscono anche un patrimonio prezioso di erbe spontanee, testimoni silenziosi di una biodiversità ricca e di un sapere popolare che affonda le radici nel tempo.
Riscoprire queste piante, imparare a riconoscerle e conoscerne gli usi tradizionali è un percorso di riconnessione con l’ambiente e con se stessi. È un invito a vivere la montagna con maggiore consapevolezza, abbracciando quella ricerca di autenticità che trova nutrimento nella valorizzazione delle risorse e delle culture locali.
6 erbe spontanee di Perosa e dintorni: usi tradizionali e proprietà
Le erbe spontanee locali erano e sono una risorsa fondamentale, protagoniste dei rimedi naturali e della cucina di montagna. Scopriamo alcune delle piante che possiamo incontrare passeggiando in zona.
1- Tarassaco (Taraxacum officinale)
Conosciuto come “dente di leone” o “piscialetto”, cresce libero nei prati e lungo i sentieri di campagna. Le foglie giovani venivano raccolte in primavera per insalate depurative, ricche di vitamine. La radice tostata era un surrogato del caffè nei tempi di magra.
Curiosità: il nome “piscialetto” deriva dalle sue note proprietà diuretiche.
2- Ortica (Urtica dioica)
Cresce rigogliosa nei terreni ricchi e ai margini dei boschi. Nonostante la fama urticante, una volta cotta diventa un ingrediente prezioso per zuppe, risotti e frittate primaverili, apprezzata per l’alto contenuto di ferro e minerali.
Tradizione: era considerata un ricostituente naturale dopo l’inverno.
3- Silene (Silene vulgaris)
Chiamata localmente “erba del cucco” o “sciopèt”, cresce nei prati e nei campi. I giovani germogli sono deliziosi semplicemente saltati in padella o come ripieno per torte salate e ravioli.
Curiosità: Il nome “sciopèt” (scoppietto) deriva dal gioco che facevano i bambini, schiacciando il calice a forma di palloncino per farlo scoppiare.
4- Piantaggine (Plantago major e Plantago lanceolata)
Comune lungo i sentieri e nei prati calpestati. Le foglie fresche, leggermente schiacciate, erano usate come rimedio tradizionale contro punture d’insetto, piccole ferite e irritazioni cutanee, grazie alle proprietà lenitive e cicatrizzanti.
Uso: Le foglie più tenere possono essere aggiunte crude alle insalate miste.
5- Achillea Millefoglie (Achillea millefolium)
Riconoscibile per le foglie finemente divise e le infiorescenze bianche o rosate, cresce nei pascoli assolati. Tradizionalmente usata in infuso per favorire la digestione e per le proprietà antiossidanti e antimicrobiche.
Leggenda: Si dice che Achille portasse con sé quest’erba per curare le ferite dei suoi soldati.
6- Borragine (Borago officinalis)
Caratterizzata da una diffusa peluria su fusto e foglie e da bellissimi fiori blu-viola a forma di stella. Le foglie giovani, previa cottura, sono un ingrediente tipico di ripieni per ravioli (famosi quelli liguri e piemontesi), torte salate, minestroni e frittate. I fiori sono edibili e usati per decorare i piatti.
Tradizione e Curiosità: nota come “erba della gioia” o “del coraggio”, si riteneva che allontanasse la malinconia. Le sue proprietà emollienti e sudorifere la rendevano utile contro tosse e febbre.
Custodi di un sapere prezioso
Queste conoscenze sono spesso custodite nella memoria di chi abita la valle da tante lune, sono mantenute vive dai produttori agricoli che ancora raccolgono e trasformano queste erbe e dagli appassionati che ne perpetuano l’uso.
Una finestra che dobbiamo tenere aperta su un mondo in cui l’uomo viveva in simbiosi con la natura circostante, conoscendone risorse e limiti.
Un invito alla scoperta responsabile
L’interesse crescente per le erbe spontanee è un segnale positivo di ritorno alla natura, ma richiede consapevolezza e rispetto. Ricordiamo sempre di:
- Raccogliere solo ciò che conosciamo con assoluta certezza per evitare intossicazioni.
- Scegliere luoghi lontani da fonti di inquinamento (strade trafficate, campi trattati).
- Non sradicare mai le piante e raccogliere solo la quantità necessaria, lasciando che la specie possa continuare a prosperare.
- Informarsi su eventuali normative locali che regolamentano la raccolta.
Partecipare a escursioni guidate da esperti botanici o erboristi locali è un ottimo modo per imparare in sicurezza e approfondire la conoscenza del territorio.
Un Patrimonio da Vivere e Tutelare
Le erbe spontanee di Perosa Argentina e delle sue valli sono molto più di semplici piante: sono un concentrato di biodiversità, cultura, storia e benessere. Riscoprirle significa valorizzare un patrimonio inestimabile, riconnettersi a un ritmo più umano e naturale, e vivere la montagna in modo più autentico e profondo.
Noi di ViviMontagna crediamo che la vera ricchezza sia nascosta in queste pratiche antiche, in questo dialogo silenzioso con la natura. Le valli di Perosa Argentina sono pronte a svelarvi i loro segreti.
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