Articolo e foto di Daria Piccotti di Narravolando
Vivere la montagna non è solo conquistare vette e percorrere i sentieri più battuti, è soprattutto vivere un’esperienza lenta, di ascolto e scoperta, che in Val Chisone trova la sua massima espressione.
Raggiungiamo Perosa Argentina e, da lì, abbandoniamo il centro per salire verso i suoi versanti. È qui che troviamo la vera anima di questo territorio: un comune sparso, un arcipelago di decine di borgate aggrappate alla montagna, ognuna delle quali rappresenta un capitolo di una storia scritta nella pietra.
Percorrere oggi le antiche mulattiere che le collegano non è una semplice escursione. Significa camminare sui fili di una memoria collettiva, imparando a leggere il paesaggio in cui ogni tetto di lose, ogni rudere e ogni cappella votiva ha qualcosa da sussurrare a chi ha la pazienza di ascoltare.
L’anima sparsa delle borgate: un Viaggio nel tempo
La storia di queste borgate racconta l’evoluzione della vita alpina. Per secoli sono state il cuore di un’economia di sussistenza, basata su agricoltura e allevamento in un ambiente difficile. La svolta avvenne nell’Ottocento, quando le grandi fabbriche tessili del fondovalle (Gütermann, Jenny e Ganzoni) innescarono una migrazione interna. Le borgate divennero un serbatoio di manodopera, spingendo uomini e donne a scendere a valle in cerca di un salario, abbandonando progressivamente i campi.
Da questo esodo molti nuclei abitativi rimasero abbandonati, trasformandosi progressivamente nei suggestivi ruderi che incontriamo oggi. Tuttavia, proprio quelle borgate isolate funsero da rifugio per i Valdesi perseguitati e durante la Seconda Guerra Mondiale divennero basi strategiche per la Resistenza partigiana.
Invito al viaggio: tre percorsi per iniziare l’esplorazione
Per esplorare questo arcipelago montano vi proponiamo tre esperienze diverse per carattere e suggestioni, un primo assaggio dell’anima poliedrica di Perosa Argentina che approfondiremo sul canale Instagram di ViviMontagna.
1) Borgata Ciampiano e l’anima del bosco
Il nostro primo invito è un’immersione in Borgata Ciampiano. Lasciata l’auto, ci si addentra in un nucleo di case che racconta una storia di vita contadina, dove il nome stesso evoca un “campo piano” strappato alla montagna.
La vera magia è proseguire oltre, imboccando i sentieri che dalla borgata si inoltrano nel bosco, seguendo le tracce delle antiche mulattiere. È un’esperienza di quiete e scoperta, un dialogo intimo con la natura.
2) Borgate Meano e Briera
La seconda esperienza ci porta a Meano, custode di una fiera identità di ex comune autonomo. Qui la memoria si fa comunitaria e spazia sul profilo del Bec Dauphin, antico confine d’Europa, tra le cui rovine si mescolano architettura, storia e paesaggio. Proseguiamo con la visita all’affascinante Chiesa di San Giuseppe, eretta a fine ‘600 per volere di re Luigi XIV.
A pochi passi, si svela il fascino silenzioso di Borgata Briera, una manciata di case in pietra che sembra vegliare sulla valle.
3) Borgata Rio Agrevo e Cascata della Pissa
Seguiamo la voce dell’acqua: il nostro terzo percorso parte da Borgata Rio Agrevo e, con una breve e facile passeggiata, arriviamo ad uno spettacolo inatteso: la Cascata della Pissa, un salto d’acqua di circa 60 metri che si getta in una pozza cristallina. Un piccolo angolo di paradiso che mostra l’anima più energica e vitale della montagna.
Il vostro cammino inizia ora
Le borgate di Perosa Argentina offrono molto più di un’escursione: sono un invito a creare una propria mappa della memoria, a deviare dal sentiero per scoprire una cappella, a osservare i dettagli di una fontana. È un invito a riscoprire il valore del tempo e della lentezza.
Questo racconto è solo l’inizio. Continuate a seguirci su ViviMontagna.it e sui nostri canali social @vivi.montagna, perché presto vi condurremo nel cuore di queste storie con gli approfondimenti dedicati. Il viaggio è appena cominciato.